Ormai siamo entrati nell’era del Metaverso ed è nell’era del Metaverso che si crea una situazione particolare nel rapporto tra preadolescenti, adolescenti, bambini e nuove tecnologie. Tante le opportunità, ma sono in forte aumento anche le devianze.
Il Metaverso lo ha lanciato Mark Zuckerberg. Il papà di Meta, società che ingloba le piattaforme social più famose al mondo, sostiene che noi dobbiamo vivere una vita sempre più virtuale e sempre meno reale, perché in questo nuovo universo troveremo degli ambienti che saranno funzionali a tutte le attività che vogliamo svolgere e sarà possibile trovare anche l’amore. Il nostro avatar conosce un altro avatar ed inizia una conoscenza che può sfociare in un legame.
Oggi, la società come vive questa esistenza ormai quasi interamente social? Come questa vita può essere scandita da grandi opportunità? E come è possibile proteggersi dai grandi rischi e dalle devianze? Può un amore nato nel Metaverso considerasi vero e sincero?
Ben Affleck e Jennifer Lopez: un amore di ritorno
In questi giorni, tanti esperti si sono interrogati su argomento: l’amore liquido. Io vorrei fare un ragionamento diverso sull’amore vero, quello che provoca le farfalle nello stomaco, e quello vetrinizzato e polarizzato. Basti pensare a Ben Affleck e Jennifer Lopez.
Nel mese di luglio, i coniugi Affleck sono partiti insieme per un viaggio romantico a Parigi e poi si sono diretti a Capri. Il dibattito si è aperto, perché lei ha deciso di affiancare al suo cognome quello del marito. Mentre loro vogliono farci capire che il loro legame è indissolubile, la stampa continua a ricordarci che si tratta di un amore di ritorno.
Gli amori di ritorno sono quasi sono sempre contestati. È vero che possono trovare una loro stabilità, ma sono anche amore già vissuti in cui i due partner conoscono difetti e pregi. Nel frattempo, ci sono anche gli amori che hanno conquistato l’opinione pubblica. Penso al fuori programma dolce e romantico all’Arena di Verona allo spettacolo Bolle and Friends. A conclusione dell’esibizione il primo ballerino della Scala Timofej Andrijashenko, che aveva appena danzato il passo a due di “Romeo e Giulietta” con Nicoletta Manni, si è inginocchiato e ha chiesto alla ballerina di sposarlo.
Abbiamo trascorso giugno e luglio ad occuparci dei coniugi Totti e ancora continuiamo a discuterne, poiché eravamo convinti che si trattasse di un amore da favola e quasi non riusciamo ad arrenderci alla fine di questa storia d’amore.
L’amore vero esiste?
Il grande tema che dobbiamo affrontare è questo: l’amore vero esiste? È diventato amore liquido? L’amore di oggi e di ieri sono paragonabili? Un amore degli anni Ottanta è uguale ad un amore degli anni Duemila? Ecco, se facciamo riferimento ai due ballerini possiamo affermare che l’amore vero esiste, ma bisogna anche chiedersi quanta vetrinizzazione e polarizzazione ci sia in un gesto cosi plateale.
Bauman ci ha spiegato, per tanti anni, che l’amore è liquido e viviamo nelle “comunità guardaroba”, dove le persone equivalgono agli oggetti di cui ci disfiamo quando siamo stanchi. Oggi è diventato molto semplice disfarsi anche del matrimonio, grazie alla separazione veloce. Infatti, instaurare un amore nel Metaverso è molto più comodo, perché quando l’avatar che abbiamo conosciuto non ci piace più possiamo sceglierne un altro. Qualcuno che ci sappia ascoltare e ci dica le parole giuste al momento giusto. Non possiamo nemmeno sottovalutare che, molto spesso, avvengono delle violenze nei confronti delle donne anche virtuali. Pertanto, tra i pericoli c’è anche quello di incontrare qualcuno senza scrupoli. I casi che si registrano sono tanti e non vanno sottovalutati.
Le diverse sfumature delle devianze
Le devianze sono entrate tra i temi della campagna elettorale. Parlare di devianze non è semplice e non è facile sopratutto per noi sociologi che studiamo l’evoluzione della società. Durante la campagna elettorale, psicologi, pedagogisti e politici si sono confrontati per capire cosa la politica ha fatto e farà per contrastare le devianze. Nell’era Metaverso che cosa è devianza? In Italia e in altre parte del mondo mi sono ritrovato a studiare quali sono i dati di queste devianze, cresciute notevolmente durante la pandemia. Abbiamo dati davvero allarmanti l’aumento di oltre il 200% di reati che avvengono attraverso le nuove tecnologie. Allora, la società deve porsi dei problemi seri rispetto a quello che possono essere l’impatto delle devianze sui ragazzi e sui bambini.
Disagi che vengono anche da una situazione sociale che non è delle migliori, poiché siamo passati dalla pandemia allo spettro della guerra che incombe sul mondo. Pensiamo all’odio sul web, al body shaming, al cyberbullismo, alle challenge, al sexting, al revenge porn. Bisognerebbe discutere seriamente piuttosto che interrogarsi se basta lo sport per compensare queste devianze. Non si può ancora perdere tempo sulle idee di un politico piuttosto che un altro politico. È importante, in questo momento, capire che c’è un’emergenza legata all’educazione, ai costumi e ai valori su cui è necessario intervenire e bisogna farlo prepotentemente.
Ci vuole un approccio educativo completamente nuovo. È vero quando si parla di devianze che si affronta solo l’aspetto repressivo, ma stiamo trascurando l’aspetto che è quello della prevenzione e della forza necessaria per far cambiare alcune tendenze e atteggiamenti. Il modo migliore è partire dal basso. Iniziare con processi educativi che coinvolgano le famiglie, la scuola, l’università, l’associazionismo. Non c’è più tempo per le parole, ma dobbiamo educare le nuove generazioni ai sentimenti. Educare al rispetto dell’altro per trasmettere ai bambini e ai ragazzi valori e contenuti completamente diversi dalle sirene che arrivano attraverso la rete in maniera incontrollata.
Dalle mie ultime ricerche viene fuori un quadro preoccupante relativo agli adolescenti. Il dato disarmante riguarda la loro fragilità. Vivono nel Metaverso e non sanno più distinguere il reale dal virtuale. Due i fenomeni che stanno diventando sempre più diffusi: hikikomori e vamping. Il termine hikikomori arriva direttamente dal Giappone e vuol dire letteralmente “stare in disparte” e serve ad indicare quanti desiderano allontanarsi dalla vita sociale per molto tempo (da alcuni mesi fino ad arrivare a diversi anni), rinchiusi a casa, senza alcun rapporto con il mondo reale, in certe circostanze nemmeno con la propria famiglia.
Il termine vamping non indica un nuovo allarme, visto che in passato si è tanto parlato di vamping. Oggi i casi sono aumentati a dismisura a causa della pandemia che ha sconvolto le nostre vite. Il vamping viene ricollegato al comportamento degli adolescenti che come vampiri rimangono svegli durante la notte, guardando il cellulare e navigando in rete. Quando i nostri figli sono da solo frequentano il dark web, un lato oscuro del web che gli adulti non conoscono, oppure creano profili falsi per controllare altre persone.
Le tecnologie possono migliorare le nostre vite se riusciamo ad utilizzarle in maniera consapevole e se ci documentiamo sui rischi. Noi adulti possiamo fare tantissimo, ma serve impegno e costanza per portare avanti questa sfida. È giunto il momento che la società e le famiglie si assumano le proprie responsabilità per stabilire un’alleanza educativa.
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