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Food Hall Napoli e l’impatto urbano sociale ed economico sul territorio

Ott 11, 2021

Piani regolatori ben strutturati, progetti di riqualificazione urbana e grandi investimenti nelle infrastrutture non possono che apportare migliorie alla qualità della vita dei cittadini se messe in campo secondo gli attuali parametri di impatto e sostenibilità ambientale.

Napoli Centrale è la terza stazione d’Italia in ordine di grandezza, frequentata da 70 milioni di persone/anno e rappresenta un hub intermodale sostenibile e strategico: 300 treni al giorno la connettono con la Città, il suo hinterland, la Regione e l’intero Paese.

E l’ultima grande opera, a cura di Grandi Stazioni Retail, consegnata ai cittadini napoletani e ai turisti, è proprio un’area di 4000 metri quadrati, disposta su due livelli, e dedicata ad un’ampia offerta enogastronomica con proposte di ristorazione locale e internazionale: dalle bontà tradizionali di pasticceria e rosticceria a quelle che sposano il gusto oltre confine e più di trend commerciale.

Food Hall Napoli è il nome del progetto che restituisce gli ampi spazi interni della Stazione Centrale non solo ai cittadini, ai pendolari ma anche ai turisti, apportando un ulteriore livello di confort durante il transito e permanenza all’interno della stazione, anche e soprattutto per incontri di lavoro.


Impatto ambientale e riqualificazione urbana

L’area est della città è tra quelle meno riqualificate. L’apertura di uno spazio economico-commerciale e gastronomico come Food Hall Napoli non è la soluzione a tutti i mali ma l’inizio di un percorso di soluzioni contro l’incuria, degrado e abbandono di piccoli e grandi tratti di aree urbane in prossimità della zona industriale.

La scelta del come realizzare questo nuovo ambiente è stata fatta sia in termini design, materiali e risparmio energetico e confort acustico in base ai criteri di sostenibilità ambientale a cura dello studio di architettura L22.



La prima cosa che si nota è l’apertura della stazione su Corso Novara che diventa una nuova porta di accesso e quindi un corridoio d’inclusione contro il degrado che da lungo tempo ha caratterizzato quel tratto urbano. La seconda, è il recupero del grande lucernario dell’Arch. Nervi: una cascata di luce naturale che illumina e attira lo sguardo, al cui centro si trova un piccolo giardino pensile, anch’esso da tempo abbandonato, che ha ripreso vita grazie e alla piantumazione delle essenze originali. E proprio in questa apertura di luce si rivela e mostra con pienezza l’architettura, avveniristica per l’epoca, della stazione. Il piano superiore incorniciato dal lato binari da una splendida e inusuale vista del Vesuvio, e dall’altra sull’atrio e sullo skyline della Piazza Garibaldi, si affaccia in questa grande hall: una sala da scorci su un belvedere urbano e paesaggistico all’orizzonte.

Investimenti in struttura e nelle risorse umane

I due livelli di questa nuova area sono un progetto a cui si è messo mano operativamente da Febbraio 2020 e consegnato, con il taglio del nastro, a settembre 2021. Una scommessa vinta, in piena pandemia da Covid-19, e oggi si propone come uno dei fiori all’occhiello per accogliere l’ingresso in città da una porta di accesso dall’architettura moderna e dai servizi ospitali.

L’investimento complessivo è stato di 15 milioni di euro e la produzione di nuovi posti di lavoro pari a 200 grazie alla presenza di ben 14 marchi della ristorazione tra storici e di nuova attività imprenditoriale. La creazione di posti di lavoro è solo la prima ricaduta diretta dell’apertura di questo nuovo spazio ricco di botteghe dei sapori suddivise secondo i concetti ‘slow’ (piano superiore) e ‘fast’ (piano terra).

L’area di soggiorno tra le prelibatezze enogastronomiche è solo l’inizio di quello che è previsto come sviluppo dell’area ferroviaria. Annunciata la consegna della tratta Napoli-Bari e Salerno-Reggio Calabria in Alta Velocità per il 2026, Food Hall Napoli rappresenta l’inizio di una nuova tipologia di accoglienza non solo ai flussi già consolidati ma anche a quelli che verranno.

I due piani sono collegati da ascensori, scale e scale mobili così da essere pienamente accessibili a tutti senza incorrere in barriere architettoniche.



Il taglio del nastro e gli sviluppi futuri

L’apertura di questa nuova area è un punto di arrivo ma anche di rilancio del tessuto economico del settore della ristorazione. La presenza di tante botteghe dei sapori, ognuna con le proprie peculiarità, è un esempio di catena enogastronomica dove se da un lato c’è l’imbarazzo della scelta, dall’altro vi è la ricaduta su una parte della città, più periferica di Napoli Est sulla quale si è acceso un faro.

Gli effetti positivi del ripristino di questo nuovo spazio è nella sintesi che fa, al taglio del nastro, l’AD Alberto Baldan di Grandi Stazioni Retail:

“La prima cosa che valorizziamo è l’ambiente. Questo è un progetto che ha una valenza architettonica molto importante perché è un progetto che è stato chiuso per 20 anni e oggi, la per la fluidità degli spazi, torna a beneficio della città. Il secondo punto è quello di dare maggior conforto ai visitatori e ai viaggiatori che frequentano la stazione con un’offerta di ristoranti ampliata e il terzo punto è un luogo nuovo che non era stato utilizzato prima dai residenti di quartiere che si affacciano su Corso Novara che possono usufruire di questo spazio per incontrare persone, prendersi un caffè, un aperitivo o un pasto e fare incontri di lavoro e lavorare come chi è in transito”.


il videoservizio di Francesca Ferrara

È l’inizio del tempo dell’esperienza non solo funzionale ma anche conviviale nella Stazione Centrale di Napoli.


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