L’agricoltura di precisione o Precisione Farming è la nuova sfida per il comparto agricolo. Un cambio di paradigma che si basa sull’utilizzo di strumenti che consentano di fare l’azione giusta, al momento giusto e nel punto giusto. Tra applicazioni digitali e internet nel campo agricolo, sono tante le realtà italiane che hanno intrapreso la strada dell’innovazione trovando un equilibrio con la tradizione
Ripensare il comparto agroalimentare è un dovere oltre ad essere un’azione necessaria e urgente per il Pianeta. In linea con Agenda Onu 2030, ci dirigiamo verso un modello di agricoltura 4.0 con tutti gli obiettivi annessi: riduzione dell’impatto sull’ambiente, accrescimento e miglioramento dei livelli di produzione, costi più accessibili per tutti.
Soluzioni e metodi in chiave sostenibile fortemente rilanciati dal Governo attraverso il PNRR, Piano Nazionale Ripresa e Resilienza e la PAC, Politica Agricola Comune dove sono contenute le nuove misure di sostegno climatico-ambientale e politiche aggiornate di sviluppo del sistema.
Una possibilità: l’agricoltura sostenibile
Nel nostro Paese chi ha aperto la strada all’agricoltura sostenibile è il Consorzio Italiano Biogas, la prima aggregazione volontaria che ad oggi riunisce oltre 750 aziende agricole produttrici di biogas e biometano da fonti rinnovabili e più di 200 società industriali fornitrici di impianti, tecnologie e servizi per la produzione di biogas e biometano. Ne fanno parte anche enti ed istituzioni.
Proprio il CIB in questi anni ha diffuso l’iniziativa “Farming for future” dieci azioni per coltivare il futuro” che diverse realtà agricole hanno già accolto. Applicando i principi dell’agricoltura 4.0 le stesse in poco tempo hanno ottenuto risultati di rilievo.
La sostenibilità in agricoltura continua a farsi strada come dichiara Piero Gattoni, presidente del CIB: “L’inserimento dell’impianto di biogas in azienda ci ha spinti verso una profonda revisione non solo dei processi produttivi, ma anche di quelli decisionali, sempre più supportati dalla digitalizzazione e dalla interconnessione delle informazioni. Infatti, oggi la meccanizzazione agricola è un’eccellenza del Made in Italy. Le misure inserite nel PNRR dimostrano una grande attenzione verso la transizione ecologica e la digitalizzazione; con le innovazioni tecnologiche di cui disponiamo oggi saremo in grado di produrre di più utilizzando meno risorse e in modo più efficiente” – conclude Gattoni.
Ma in quali pratiche applicative consiste l’agricoltura 4.0?
Si basa essenzialmente sulla raccolta ed elaborazione di dati utilizzati poi alla base di modelli previsionali volti a ottimizzare al massimo ogni step della filiera produttiva.
Una forma evoluta di questo nuovo modello è l’agricoltura di precisione che consiste nell’applicazione di tecnologie avanzate in una serie di azioni mirate a migliorare l’efficienza dei processi produttivi già esistenti.
Praticare queste nuove forme di agricoltura non necessita un grosso investimento a livello di strutture o attrezzature, ma di un cambio di mentalità gestionale da parte dell’agricoltore.
Secondo l’Osservatorio Smart Agrifood in Italia abbiamo solo il 3-4% delle superfici coltivate con questo modello, gli agricoltori sono restii a investire per pregiudizi legati alla redditività economica. Pregiudizi, secondo le sperimentazioni, del tutto infondati: a parità di costi fissi e variabili paragonando tecniche tradizionali e di precisione non ci sono differenze rilevanti.
Invece, a fronte di un investimento iniziale maggiore, l’agricoltura di precisione rende molto di più, riducendo le ore di lavoro delle macchine e del personale, aumentando la sua sicurezza a lavoro.
Uno dei processi tecnologici impiegati nell’agricoltura di precisione è la mappatura del suolo che consiste nell’elaborazione di dati raccolti tramite sensori e immagini satellitari da cui vengono create mappe tematiche atte a riorganizzare le attività di coltura del campo.
Altri processi oltre la mappatura sono: il controllo assistito o automatico delle macchine agricole, gli interventi di precisione in semina, distribuzione fitofarmaci e fertilizzanti, il monitoraggio dei processi e/o delle condizioni ambientali e la gestione delle colture.
Farming for future: un passo avanti
La strada è ancora lunga ma un passo in avanti in questo campo è dato dal progetto “Farming For Future” su cui poggia il cambio di paradigma: il passaggio da un sistema agricolo che per produrre fertilizza la coltura ad un sistema agricolo che, con una gestione agronomica mirata, “fertilizza il sistema” favorendo l’incremento di sostanza organica e lo stoccaggio del carbonio nei suoli, una delle funzioni strategiche del settore nella lotta al cambiamento climatico.
In conclusione l’adozione di corrette pratiche di agricoltura di precisione contribuisce positivamente nella gestione economica ed ambientale di un’azienda agricola. L’integrazione tra agricoltura conservativa e tecniche di precisione è il pilastro su cui si struttura la cosiddetta “Carbon Farming” (sequestro di carbonio nel suolo) fondamentale nella lotta ai cambiamenti climatici.
Per chi volesse avvicinarsi al Farming for Future ecco le 10 regole da sapere:
- energie rinnovabili in agricoltura
- azienda agricola 4.0
- gestione degli effluenti da allevamento
- fertilizzazione organica
- lavorazioni agricole innovative
- qualità e benessere animali
- incremento fertilità dei suoli
- agroforestazione
- produzione e uso di biomateriali
- biogas e altri gas rinnovabili
- Cartucce rigenerate per generare salute - Novembre 18, 2022
- Agricoltura di precisione: coltivare il futuro si può - Settembre 20, 2021